Una Notte da fiaba quella della terza edizione del Lavoro Narrato, che nella serata del 30 aprile 2016 ha portato le sue storie in uno dei luoghi più evocativi di Napoli: il chiostro minore della basilica di Santa Maria della Sanità.
L’evento, avente eco nazionale, nasce nel 2014 da un‘idea di Alessio Strazzullo e del sociologo Vincenzo Moretti, dal desiderio di dare voce a quell’Italia reattiva, che considera il lavoro “l’anima del processo del cambiamento”.
Una serata ricca di emozioni, questa realizzata alla Sanità per la terza edizione dell’evento. Un incontro condotto dalla garbata mediazione di Andrea Gatto e organizzata dal CED (Center for Economic Development & Social Change), con il contributo del Comitato Microcredito al Rione Sanità e della Fondazione di Comunità San Gennaro. Una cavalcata scandita da progetti e storie di vita e di lavoro degli abitanti e di chi opera al Rione, di chi ci crede e di chi sta provando a risvegliare le speranze e le inestimabili potenzialità di un tessuto sociale che vuole abilitare la macchina del lavoro ma che, per farlo, ha bisogno di un’intensa cooperazione tra istituzioni, associazioni, imprese e cittadini.
Il ponte della Sanità, che sovrasta e irrompe nel chiostro del Monacone, isolando il Rione dalla città dai primi dell’Ottocento, per una volta ha contribuito a far riecheggiare storie di persone semplici del quartiere, facendo da riparo dall’improvvisa pioggia primaverile.
Voci diverse tra loro, ma con un ambizioso sogno comune: lavorare al meglio, nelle migliori condizioni possibili e con l’obiettivo di creare reti e valore, in ossequio al principio del lavoro ben fatto, tema centrale nei racconti del Lavoro Narrato di Moretti.
Nel corso del ricco programma si è potuto assistere alle avvincenti testimonianze degli artigiani, dei commercianti e degli operatori locali: come quella di Salvatore Oliva che, offrendo le sue zeppole e i suoi crocchè al pubblico, ha raccontato di come, nonostante le numerose difficoltà, sia stato in grado di dar vita alla sua pizzeria insieme al suo nucleo familiare con passione, umiltà e sacrificio; o come quella del guantificio Omega, giunto alla quarta generazione e rappresentato da Mauro e Alberto Squillace, un’azienda esportatrice del Made in Italy e fiore all’occhiello dell’imprenditoria del Rione Sanità, con la sua secolare storia di lavorazione del pellame. O, ancora, come il tour operator Viaggi e Miraggi rappresentato da Luigi Saccenti, che offrendo eccellenze territoriali dell’agro aversano, ha ribadito la necessità di costruire percorsi di sostenibilità − caposaldo del turismo responsabile di cui si fa portavoce l’agenzia − attraverso itinerari meno conosciuti, come le visite alla Sanità e alla sua Basilica, e nel rispetto della cultura e dell’ambiente della località visitata.
Racconti e testimonianze di rinascita della Sanità giungono anche da diverse realtà attive nel quartiere: l’Associazione di Co-operazione San Gennaro, che vede nell’unione il punto di forza per affrontare le dinamiche complesse del mondo del lavoro; l’esperienza del Nuovo Teatro Sanità, compagnia teatrale che organizza attività artistiche e culturali per i ragazzi del quartiere, mirando al recupero di quei giovani che troppo spesso seguono i richiami della vita da strada; la Cooperativa La Paranza, raccontata da Enzo Porzio, volta a mettere in evidenza le tante bellezze culturali offerte dal quartiere in grado di aiutare a superare la diffidenza dei turisti, e spesso anche degli stessi napoletani.
A legare i racconti del Rione alle storie del Microcredito è giunta la preziosa testimonianza di Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che da anni è attivo al fianco degli abitanti della zona per cercare di ridar loro conforto, speranza e dignità, calpestate dagli agguati d’o sistema e da un apparato statale spesso lontano o assente. Un’altra possibilità.
Non sono mancate le narrazioni del Progetto Microcredito al Rione Sanità. A parlare del Microcredito alla Sanità sono stati gli operatori del Comitato e le realtà finanziate dal Progetto. La base tecnica della fase preistruttoria dei prestiti è stata discussa da Antonio Montieri, già Banco di Napoli, che di concerto con gli altri volontari specializzati si occupa della valutazione finanziaria e imprenditoriale dei progetti presentati al Comitato del Microcredito, analizzandone la fattibilità economica. L’anima sociale del Progetto è stata presentata dal presidente del Comitato, Mauro “’o romano” Migliazza − Rete Rione Sanità − missionario laico della Sanità che si occupa ogni settimana di scandagliare le esigenze, lo stato di avanzamento e le problematiche della rete costituita dal Progetto. Tra le giovani leve del Progetto, hanno preso la parola Rosa Mosca − Manitese Campania − e Paolo Piscopo − CED − primo stagista del Progetto. I due volontari hanno raccontato della loro esperienza vissuta nel Rione, della profonda laboriosità mostrata dalla popolazione del quartiere, e di come tutta questa rete di cooperazione che lega il progetto, Banca Popolare Etica (BPE) e gli artigiani locali non si sarebbe mai potuta costruire così efficientemente senza l’importante sinergia tra le cinque associazioni della rete (Manitese, Marco Mascagna, Lilliput e il CED) e il partner finanziario. Proprio a nome della Banca sono intervenuti Daniela Freda, Responsabile Culturale dell’Area Sud BPE, e Giuseppe Sottile, direttore della filiale di Napoli, che hanno illustrato l’importanza del ruolo rivestito dall’istituto di credito alternativo in territori a forte disagio socio-economico, e in particolare il lavoro svolto per il Progetto Microcredito al Rione Sanità. In tal senso, il laboratorio di finanza etica che è diventato Banca Etica si pone a tutela del diritto al credito, fornendo al contempo i mezzi per assicurare un uso responsabile del denaro con l’obiettivo di fare impatto sul territorio.
A parlare del Progetto sono state anche alcune delle attività che hanno beneficiato del prestito. La storia del finanziamento ottenuto grazie al Progetto Microcredito al Rione Sanità, i sogni e le idee innovative per il quartiere presentate dal fioraio Armando hanno appassionato per la loro autenticità, in un racconto che ha parlato di voglia di fare e riscatto sociale. Roberto e Ginevra Frattini hanno arricchito la serata con il racconto dei loro due progetti micro-imprenditoriali, consolidati grazie al finanziamento del Microcredito alla Sanità: Nel paese delle meraviglie, bottega di artigianato presepiale, e la Bottega dei sapori – non solo da bere, attività commerciale di prodotti biologici. I coniugi hanno allietato la serata facendo degustare i prodotti di quest’ultima attività. Armando, Roberto e Ginevra hanno scelto di costruire le loro attività avvalendosi dell’assistenza del Comitato Tecnico del Progetto Microcredito al Rione Sanità, condividendo i valori di fiducia, etica e sviluppo economico.
Musica, narrativa e teatro si sono intrecciati in un connubio che ha portato i partecipanti dai tavoli delle pizzerie di Napoli alle cime sudamericane della Cordigliera; questo grazie al racconto di Cosimo Abbate “Tavolo VIXI”, interpretato dall’attrice Chiara Esposito, e alla commistione musicale tra cantautorato italiano e melodie andine curata da Elia Scafuri, Gianluigi e Corrado Elia e dal maestro Carlos Herman. Tra aria di cambiamento e rivisitazione di classici della musica d’autore, sono emerse le parole proprio di quest’ultimo: Carlos ha raccontato del suo percorso dalla sua terra d’origine, la Bolivia, e di come ha lottato per costruirsi un futuro alla Sanità, prima come musicista e artigiano, poi come professore.
A coronare la serata è stata la diretta nazionale su Radio Stonata, che ha dato risonanza all’evento nazionale grazie a una maratona radiofonica di quattro ore condotta con grande entusiasmo dagli speaker Luca Graziani e Massimiliano Rapetti.