Lancio del CED – Rosa Mosca, membro del CED, Manitese e Progetto Microcredito al Rione Sanità, introduce all’asse Nuove strumenti di Microfinanza

Buongiorno a tutti. Mi è stato dato l’onere di presentare l’asse riguardante la Microfinanza.

Gli strumenti di Microfinanza si sono diffusi principalmente a partire dalla crisi economica del 2007, che ha determinato un numero sempre crescente di individui esclusi dal settore creditizio tradizionale.

Il CED intende analizzare, nello specifico, due strumenti di Microfinanza. Anzitutto, il Crowdfunding, uno strumento di micro-finanziamento dal basso che mette in moto un processo collaborativo: gruppi di persone che uniscono le risorse economiche per finanziare, comunitariamente, attività dedite al cambiamento e all’innovazione sociale; il ricercatore – e nostro collaboratore – Cosimo Abbate ne ha recentemente parlato in un articolo dedicato. L’altro strumento di cui ci preme occuparci è il Microcredito, inteso come strumento in grado di dare l’opportunità ai cosiddetti soggetti “non bancabili” di aver accesso al credito: in altre parole, uno strumento capace di “dare credito” a questi soggetti, che possono usufruire di queste risorse economiche facendo partire, e dando vita, a diverse attività “microcreditoriali”.

In particolar modo, ci preme di parlare – lo faremo con Antonio Montieri – del Progetto Microcredito al Rione Sanità, che nasce nel 2009 dalla forza propulsiva di Padre Alex Zanotelli e dalla collaborazione tra Banca popolare Etica e diverse associazioni attive sul territorio, tra cui l’Associazione Marco Macagna, Mani Tese Campania e Rete Lilliput, che si sono poste l’obiettivo di finanziare gli abitanti del quartiere nell’ottica di promuovere l’incremento e la valorizzazione del tessuto socio-economico del Rione.

Il CED – a uno stadio ancora embrionale – è entrato a far parte del Progetto Microcredito nel Settembre 2014: ci siamo occupati per lo più di affiancamento della commissione tecnica nelle attività e nelle analisi delle istanze proposte, e soprattutto abbiamo dato una sorta di slancio a quelle che sono le attività di promozione e comunicazione. In tal ambito rientrano due eventi: il primo, ViviAMO Piazza Cavour”, in cui abbiamo presentato nuovamente agli abitanti del quartiere – sono loro i maggiori fruitori che ci interessa raggiungere – il Progetto e gli obiettivi che si pone, e il secondo − tenutosi durante “La Notte del Lavoro Narrato” alla libreria Iocisto − in cui abbiamo deciso di portare fuori dal quartiere il Progetto stesso.

Passando a quelle che sono le realtà virtuose del terzo settore, accomunerei tra queste Banca Etica, in quanto si è posta l’obiettivo (già nel 1994 con l’Associazione “Verso la Banca Etica”) di mettere in atto un sistema di utilizzo del denaro responsabile e, appunto, etico: questo avviene attraverso la raccolta dei risparmi da parte dei soci, finalizzati al finanziamento di progetti di responsabilità sociale. Altre realtà virtuose del terzo settore possono essere − e sicuramente lo sono − le Botteghe del Commercio Equo e Solidale: esse offrono un’alternativa possibile per affrontare in modo virtuoso il sistema che ci si pone davanti in seguito alla globalizzazione, con particolare attenzione per quelli che sono i temi sia ambientali sia, soprattutto, sociali, nel rispetto dei diritti degli agricoltori e dei piccoli artigiani del sud del mondo.

Infine avremo l’intervento di Gretchen Bloom, esperta in tematiche di genere e di sviluppo economico, che ha lavorato e collaborato in modo continuativo per la Banca Mondiale e per il World Food Programme (WFP): in particolare, nel suo contributo video (che vedremo tra poco) ha sottolineato l’importanza dell’empowerment femminile nei progetti di Microfinanza e in tutti quei processi che vanno verso lo sviluppo economico e il cambiamento sociale.

Molto volentieri, passo di nuovo la parola ad Andrea.

 

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