Progresso e Disuguaglianza: il Premio Nobel per l’Economia ad Angus Deaton

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Il fenomeno della disuguaglianza è stato da sempre centrale nella ricerca economica. Ben prima che Thomas Piketty scrivesse il suo famoso Capitale au XXIe siècle, gli economisti si sono sempre interrogati sulle origini della disuguaglianza, sul suo costo e sulla sua relazione con lo sviluppo economico. In questo filone di studi si colloca Angus Deaton, che per la sua ricerca è stato insignito del premio della Banca Centrale svedese per le scienze economiche in memoria di Alfred Nobel. Il sessantanovenne professore di Princeton ha all’attivo una vastissima produzione di ispirata ricerca economica. Deaton è un economista completo, la cui analisi spazia dal benessere al consumo, alla salute, alla felicità, alla povertà e altri temi legati alla microeconomia, alla macroeconomia, alla politica economica e all’economia dello sviluppo. Nelle motivazioni del conferimento del premio, si legge: “Per le sue analisi sui consumi, sulla povertà e sul welfare”. Deaton ha dedicato tutta la sua carriera accademica a una costante collezione e analisi dei dati, un lavoro empirico, di metodologia e misurazione, con perseveranza e grande acutezza: per questo motivo è stato insignito del più ambito premio per la ricerca economica.

Fonte: rayznews.com

L’assegnazione del Premio non è stata mossa da una particolare scoperta empirica rivoluzionaria o dall’elaborazione di una teoria innovativa, come avvenuto per altri economisti: le motivazioni si devono al complesso della sua attività di ricerca, un lavoro preciso, metodico, ampio e coerente. Deaton è quello che nelle scienze economiche si definisce un micro-economista: un economista che dedica la sua attività di ricerca allo studio delle scelte degli individui, uno studio imprescindibile se si vogliono derivare politiche economiche coerenti. Tra le motivazioni della premiazione si può leggere:

“Per delineare delle politiche che promuovano il welfare e riducano la povertà dobbiamo prima comprendere le scelte di consumo individuale”.

L’analisi di Deaton è stata, difatti, incentrata sul ricongiungimento dei dati micro con dati macro: per analizzare le scelte dei consumatori non è plausibile utilizzare dati di consumo a livello aggregato, ma è necessario capire le scelte degli individui e le loro decisioni per spiegare le dinamiche della domanda aggregata. Ogni individuo assume decisioni differenti, condizionate dal suo reddito, dalla sua salute, dalla sua idea di benessere. Il lavoro del neo premio Nobel è stato, in questo senso, un lavoro di misurazione, di precisione e rigore statistico, di raccolta e collezione di dati. Uno dei principali contributi di Deaton è stato lo sviluppo dell’ Almost Ideal Demand System, un elegante sistema di equazioni di domanda utilizzato oggi nello studio del comportamento dei consumatori per la sua duttilità e per le sue proprietà matematiche.

Un altro grande contributo fondamentale per cui Deaton è conosciuto è l’analisi sulla dinamica della disuguaglianza. Deaton estende la sua teoria del consumo all’analisi della disuguaglianza nel corso del tempo (dalla preistoria ai giorni nostri) ed analizza la famosa relazione tra progresso e disuguaglianza: la disuguaglianza è spesso alimentata dal progresso economico e tecnologico, eppure il progresso, allo stesso tempo, incide positivamente sul reddito e sulle condizioni di salute della popolazione nella sua interezza. Quando, a un certo momento, alcune persone all’interno di una società intraprendono una grande fuga dalla povertà (da qui il parallelismo con l’omonimo film del 1963, che racconta la fuga di alcuni prigionieri inglesi da un campo di prigionia nazista), ci sono persone che rimangono indietro e probabilmente rimangono a pagare un prezzo più caro per la loro inerzia (come l’autore stesso fa notare, non esiste un film intitolato Coloro che rimasero indietro che sveli i retroscena e le ripercussioni su chi ha deciso di non fuggire). Inevitabilmente, coloro che hanno raggiunto il successo cercheranno in tutti i modi di ostacolare quelli che sono rimasti indietro, sbarrando il tunnel che li ha portato alla salvezza. Angus Deaton analizza le cause e le possibili fughe dalla trappola della disuguaglianza alla luce della sua teoria dei consumi, partendo dagli individui e dalle loro scelte, e si chiede se, e in che misura, la crescita economica aiuti a ridurre la povertà e a migliorare la salute delle classi meno abbienti. L’autore verifica empiricamente come, durante la vita lavorativa di una generazione, la disuguaglianza nei consumi aumenti per l’incertezza sul livello di reddito dei singoli individui.

Fonte: youtube.com

Tra le ulteriori pubblicazioni recenti di Deaton, va menzionata la partecipazione alla collettanea “100 years: Leading Economists Predict the Future”. Angus Deaton è stato premiato per una ricerca su argomenti ampiamente dibattuti nella teoria economica, ma che rimangono estremamente attuali, ai quali l’economista offre una nuova prospettiva di analisi. Capire questi fenomeni nel profondo, nelle loro radici, è indispensabile per comprendere in che direzione si muovono i sistemi economici moderni e di quali correzioni abbiano bisogno per muoversi nella giusta direzione.  Lo dimostra, per esempio, l’attenzione che il professore di Princeton ha dedicato al fenomeno del cambiamento climatico, un fenomeno estremamente attuale che richiede una soluzione praticabile e immediata per salvare il futuro del pianeta e della specie umana. Usando le stesse parole di Deaton:

“Un cambiamento climatico senza regole è un nuovo ed enorme pericolo. Forse dovranno esserci enormi sofferenze e distruzioni prima che le persone si uniscano per realizzare un cambiamento”.

L’opera di Deaton è un lavoro fondamentale per derivare decisioni che potranno avere, nel futuro, un impatto significativo sulla vite di milioni di persone. La collezione e l’analisi di dati saranno fondamentali nel costruire una teoria e una politica economica coerente e concreta, che sia fondata sull’individuo. Nelle parole del premio Nobel: “ E’ assai probabile che progressi futuri [nella ricerca economica] verranno quando l’aggregazione verrà presa seriamente, e quando i problemi macroeconomici verranno affrontati utilizzando i dati microeconomici sempre più abbondanti e informativi”.

Letture consigliate:

Angus Deaton, La grande fuga: Salute, ricchezza e origini della disuguaglianza, introduzione di Giovanni Vecchi, Il Mulino, 2015.

Thomas Piketty, Il capitale nel XXI secolo, Bompiani, 2014.

About William Paris

Laureato in Discipline Economiche e Sociali all'Università Commerciale L. Bocconi, lavora per l'Autorità Europea dei Mercati Finanziari (Divisione Economia). Ha lavorato presso la Banca Europea degli Investimenti (Dipartimento Studi Economici) e per la Commissione Europea (Direttorato Affari Economici e Finanziari). Collabora con il Center for Economic Development & Social Change.

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