La chimera del Fiscal Compact e il domani dell’economia italiana

Questo impressionante grafico è stato meritoriamente pubblicato nel testo della Audizione di poche settimane fa del Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio Giuseppe Pisauro, nell’ambito dell’attività conoscitiva sul DDL recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2017 e bilancio pluriennale 2017-2019. Mostra come si è evoluta nel tempo la posizione fiscale del Governo Renzi (in ordinata) in funzione dell’andamento del ciclo economico (in ascissa).

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È uscito il secondo numero di “Futuri”, trimestrale dell’IIF

È uscito il secondo numero di Futuri, la rivista trimestrale dell’Italian Institute for the Future. Tantissimi articoli sugli scenari di lungo termine e un focus sul sogno di prevedere il futuro, dalla storia antica alla fantascienza passando per i “futures studies”, la cliodinamica e persino Keynes. Inoltre, potrete leggere i contributi prodotti dagli Osservatori dell’IIF, tra cui quelli dello SvEc, l’Osservatorio sui Nuovi Paradigmi dello Sviluppo Economico.

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Il ventunesimo secolo di Keynes: limiti e fortuna di una visione del futuro

Secondo Robert Skidelsky, il biografo di Keynes, Possibilità economiche per i nostri nipoti è stato generalmente considerato dagli economisti come niente più di un divertissement (Skidelsky, 1992). Non abbiamo dati diretti su quanto fosse importante per Keynes questo particolare lavoro, ma siamo convinti che egli fosse particolarmente affezionato alle idee espresse nel suo saggio e che, quindi, le si dovrebbe valutare come una piccola ma importante chiave di lettura del suo pensiero.

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La legge dello zero

Sicuramente Aleksej, il giocatore di Dostoevskij, conosceva la legge dello zero, secondo cui il giocatore di roulette in media è destinato a perdere; ma, nonostante tale consapevolezza, non desisteva affatto dalla sua ossessione. Questo procedimento, che può sembrare tanto assurdo da avere la percezione che violi i principi della razionalità economica dell’homo economicus, è invece una metodologia molto utilizzata ancora oggi per scommettere sul futuro non di una pallina di avorio ma dell’andamento di prezzi, indici e tassi quotati.

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Seminario “Economia per le nuove generazioni” presso l’Università “Federico II” di Napoli – 24 aprile 2014

Per il Ciclo di Seminari “Futures Studies: studiare il futuro per capire il presente”, giovedì 24 aprile alle ore 15.00 presso il Dipartimento di Scienze Sociali – Vico Monte di Pietà n.1 si terrà il secondo seminario dal titolo “Economia per le nuove generazioni”. Moderatore dell’incontro sarà Andrea Gatto, responsabile dell’Osservatorio sui Nuovi Paradigmi dello Sviluppo Economico – SvEc dell’Italian Institute for the Future.

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L’Italia nel contesto internazionale: quattro grandi sfide verso il 2050

Come sarà il mondo nel 2050 e quale ruolo giocherà l’Italia nel contesto internazionale che verrà a crearsi? Cercherò di rispondere a questa domanda analizzando quattro grandi cambiamenti, quattro grandi sfide che ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni e che, in buona parte, sono già in corso: il settore energetico; i nuovi equilibri del potere economico; le difficoltà della democrazia; la questione demografica.

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Brasile, terra del futuro – 27 dicembre 2013

Venerdì 27 dicembre 2013 alle ore 18.30 l’Italian Institute for the Future, l’Osservatorio sui nuovi Paradigmi dello Sviluppo Economico – SvEc dell’IIF e l’associazione InterNà organizzano l’incontro “Brasile, terra del futuro“. Christian Piscopo dell’Istituto Italiano di Cultura a Rio de Janeiro ci spiegherà perché il Brasile, primo dei paesi della lista BRICS, può esser considerato a tutti gli effetti una potenza mondiale… e non solo!

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Il ruolo della politica per l’economia del futuro

Ho molto gradito l’invito a partecipare a un evento come “Italia 2050”, in un momento di vuoto generale che caratterizza l’Italia. Richiamando il titolo della prima tavola rotonda dell’evento organizzato dall’Italian Institute for the Future, “Per un mondo più sostenibile”, voglio sottolineare in questo mio breve intervento che il problema che abbiamo di fronte è un problema essenzialmente politico, nel senso che l’Occidente intero e l’Italia ormai mancano della politica.

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