Lancio del CED – Cosimo Abbate, responsabile dell’area di ricerca per il CED

Grazie. Mi concentrerò brevemente sulle nuove misure del benessere, soprattutto riferite alla sostenibilità economica e aziendale; nel caso specifico, per agganciarmi all’intervento precedente vi parlerò di un progetto della FAO che si occupa di politica, di politiche agricole e cibo.

Il progetto in questione, al quale ho avuto il piacere di collaborare, è il Monitoring and Analysing Food and Agricultural Policies (MAFAP). Il MAFAP cerca di analizzare, attraverso indicatori di misure del benessere convenzionali, le caratteristiche degli stati più poveri dell’Africa subsahariana; nello specifico, mi sono occupato del Mozambico. Ci siamo resi conto che fin quando si utilizzavano misure convenzionali per valutare il benessere, il Mozambico si trovava sempre agli ultimi posti delle classifiche sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista quasi emozionale. Al contrario, abbiamo scoperto che andando a focalizzarci su altre variabili che tengano conto del ruolo e dell’attaccamento al territorio delle realtà più piccole del Mozambico, avviene una sorta di riscatto sia sociale sia, soprattutto, economico.

Il MAFAP ha l’ambizione di costituire un vero e proprio set informativo che possa fare da guida sia ai policy maker locali, sia soprattutto agli agenti economici che si interfacciano con queste realtà, al fine di valutare e indirizzare le politiche di investimento orientate alla sostenibilità ambientale, alla tutela del territorio e, soprattutto, alla valorizzazione del cibo e dell’agricoltura. Siamo ,adesso, in una fase embrionale: se la FAO, da un lato, spinge verso le misure più tradizionali, dall’altro lato si sta cercando di analizzare con test sul campo. Infatti, non esistono statistiche stabilite tali per cui noi riusciamo a conoscere la produzione pro capite all’interno di un singolo paese come il Mozambico, o quali possono essere le caratteristiche tecniche o tecnologiche di un villaggio.

Quindi, attraverso una vera e propria − costituita da questionari, interviste, interventi – si cerca di rappresentare al meglio questa realtà così complessa e variegata, in modo tale da poterne sfruttare al massimo le potenzialità e collegare la specifica realtà locale alla commercializzazione globale dei prodotti agricoli. Grazie.

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