Qualità della vita, Open Data e cittadinanza attiva: il progetto My Best District

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Alumni-Mathematica

Il team di Alumni Mathematica.

 

Dove si vive meglio? Lo stabilisce un nuovo strumento per la valutazione del territorio.

 

Gli Open Data (Dati Aperti) sono dati liberamente accessibili a tutti, il cui utilizzo è oggi ampiamente diffuso grazie alle nuove tecniche dell’informazione e della comunicazione. Possono essere inseriti all’interno del più ampio concetto di Open Government, un nuovo tipo di approccio adottato dalle pubbliche amministrazioni: rendere trasparente il proprio operato nei confronti del cittadino con l’obiettivo di generare nuova informazione e conoscenza.

Nel corso di I-CiTies 2016, conferenza internazionale su Smart Cities & Communities svolta quest’anno a Benevento il 29 e 30 Settembre presso Unisannio, è stato presentato My Best District. My Best District è uno strumento che permette di stabilire la qualità della vita nei quartieri di città partendo dalla percezione espressa dagli utenti su alcuni parametri di riferimento: Verde, Cultura, Salute e Servizi al cittadino.

 

My Best District è uno strumento che permette di stabilire la qualità della vita nei quartieri di città partendo dalla percezione espressa dagli utenti su alcuni parametri di riferimento: Verde, Cultura, Salute e Servizi al cittadino.

 

Figura 1: Parametri di riferimento di My Best District: Verde, Cultura, Salute e Servizi al cittadino.

Figura 1: Parametri di riferimento di My Best District: Verde, Cultura, Salute e Servizi al cittadino.

 

Il progetto

My Best District è basato su un algoritmo matematico in grado di elaborare le valutazioni dell’utente restituendo l’Indice di Qualità della Vita (IQV) dei quartieri di una città. Il primo prototipo è stato realizzato partendo dagli Open Data messi a disposizione del Comune di Bari: dopo aver inserito tutti i dati geolocalizzati presenti nei dataset all’interno di una mappa, è stato assegnato a ogni dataset un punteggio su ciascuno dei parametri di valutazione esprimibili dall’utente, provvedendo a definire nella matrice una serie di regole di consistenza in grado di oggettivare i risultati ottenuti.

 

Figura 2: Matrice dell’algoritmo. Tra le regole di consistenza notiamo che la somma degli elementi di ogni colonna è 25 e la somma degli elementi di ogni riga è 10.

Figura 2: Matrice dell’algoritmo. Tra le regole di consistenza notiamo che la somma degli elementi di ogni colonna è 25 e la somma degli elementi di ogni riga è 10.

 

My Best District è il risultato della collaborazione tra Alumni Mathematica – ente no profit impegnato nella ricerca scientifica indipendente – e ApuliaSoft, software house attiva nel capoluogo pugliese. L’output si basa sui principi associativi di ricerca socialmente utile, per la quale tutti i risultati realizzati devono avere un chiaro impatto sociale nel territorio e dare un immediato ritorno al cittadino in termini di benefici nella vita quotidiana, e di ricerca eticamente corretta ed economicamente sostenibile, che non gravi esclusivamente sui fondi pubblici e dei contribuenti. Il progetto, infatti, è stato realizzato in maniera collaborativa durante la European Maker Week di Giugno 2016, evento internazionale in cui ricercatori, professionisti e liberi cittadini hanno lavorato insieme per la realizzazione di risultati utili a tutta la comunità.

 

L’output si basa sui principi associativi di ricerca socialmente utile, per la quale tutti i risultati realizzati devono avere un chiaro impatto sociale nel territorio e dare un immediato ritorno al cittadino in termini di benefici nella vita quotidiana, e di ricerca eticamente corretta ed economicamente sostenibile, che non gravi esclusivamente sui fondi pubblici e dei contribuenti.

 

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Stefano Franco presenta My Best District nel corso di I-CiTies 2016, conferenza internazionale su Smart Cities & Communities.

 

Metodologia e fasi del progetto

Anche la metodologia utilizzata per la realizzazione dell’output rivela tratti originali e innovativi, ed evidenzia quanto la co-progettazione e la contaminazione di conoscenze e idee possa essere efficace nella ricerca di nuove tecnologie. In una prima fase è stata effettuata una mappatura delle competenze dei partecipanti all’evento, ricercatori di matematica, fisica, intelligenza artificiale, studenti di economia, statistica, agraria, ingegneria e psicologia, in modo da poter organizzare al meglio il lavoro nelle fasi successive. Successivamente si è impostato il team-building tra i partecipanti, composto da un brain-storming e una proposta sullo strumento da realizzare e sulle esigenze e  i fabbisogni da soddisfare.

A quel punto, dopo aver effettuato un’indagine per determinare quali fossero gli strumenti più consoni al raggiungimento di un risultato soddisfacente, si è deciso di sfruttare gli Open Data del Comune di Bari che, essendo costituiti da 53 dataset divisi in 9 gruppi di interesse, costituiscono un pacchetto informativo abbastanza ricco ed eterogeneo e, quindi, il punto di partenza ideale per l’analisi che si aveva intenzione di effettuare.

In seguito si è svolta una seconda sessione di brain-storming, finalizzata alla creazione dei sottogruppi di lavoro. Nell’ottica della metodologia Agile – una forma di lavoro sul software caratterizzata da un approccio meno strutturato ma focalizzato maggiormente sull’output da realizzare – il team è stato diviso in tre gruppi distinti che si sono occupati, rispettivamente, dello sviluppo del back-end, dell’implementazione dell’algoritmo e del front-end e dell’interfaccia grafica. Da quel momento i gruppi hanno lavorato autonomamente e in maniera parallela, con sessioni periodiche di feedback. My Best District è stato realizzato in cinque giorni di lavoro full immersion, grazie alle interazioni tra maker, ricercatori, professionisti e curiosi, coordinati da mentor, docenti ed esperti.

 

Output e prospettive

Al termine delle giornate, un primo prototipo funzionante è stato presentato alla cittadinanza riunita presso il Comune di Bari, alla presenza di assessori e consiglieri: un’ottima occasione per raccogliere i primi suggerimenti della comunità su come rendere lo strumento più performante.

 

Un primo prototipo funzionante è stato presentato alla cittadinanza riunita presso il Comune di Bari, alla presenza di assessori e consiglieri: un’ottima occasione per raccogliere i primi suggerimenti della comunità su come rendere lo strumento più performante.

 

Fasi di co-progettazione di My Best District durante la European Maker Week, Giugno 2016.

Fasi di co-progettazione di My Best District durante la European Maker Week, Giugno 2016.

 

Attualmente, My Best District è stato utilizzato dalle Pubbliche Amministrazioni per la valutazione di alcune criticità nei quartieri di una città come, ad esempio, l’analisi pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno. L’obiettivo attuale del team di lavoro – composto da Stefano Franco, Pierpaolo Basile e Giuseppe Santoro – è quello di rendere accessibile My Best District al maggior numero di comuni italiani, per mettere a punto una sempre più efficace pianificazione delle scelte strategiche, pubbliche e private.

 

L’obiettivo attuale del team di lavoro – composto da Stefano Franco, da Pierpaolo Basile e da Giuseppe Santoro – è quello di rendere accessibile My Best District al maggior numero di comuni italiani, per mettere a punto una sempre più efficace pianificazione delle scelte strategiche, pubbliche e private.

 

Per approfondire

About Stefano Franco

Laureato in Matematica presso l'Università di Bari "Aldo Moro", è fondatore e presidente di Alumni Mathematica. Ha fondato diverse startup innovative e si è specializzato nel trasferimento tecnologico e nella creazione di algoritmi e modelli matematici.

One Comment

  1. Pingback: Articolo su My Best District scritto per il CED, Center of Economic Development - Stefano Franco

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